Appunti sulla conferenza – dibattito del 9 marzo 2005
La relazione viene improntata su due grandi argomenti :
·
l’allargamento dell’Unione Europea
·
la costituzione europea.
Al momento si può ipotizzare un
allargamento a nuove frontiere sino alla Turchia e addirittura all’Ucraina che
all’indomani delle elezioni ha posto come obiettivo primario la possibilità di
entrare nell’unione
La precedente commissione europea
presieduta dal prof. Prodi parlava dei Balcani occidentali come ultima
frontiera, mentre per gli altri paesi (repubbliche caucasiche, paesi ex
satelliti dell’Unione Sovietica e Russia) si offriva la cosiddetta “politica di
vicinato” cioè la condivisione dei finanziamenti, ma non delle istituzioni.
Oggi non è ancora determinata la frontiera dell’UE, in
quanto grazie all’Europa abbiamo acquisito uno spazio di pace, di democrazia e
di libertà in un continente teatro di due mostruose guerre nel XX secolo ed è
importante condividere tutto questo con il maggior numero di paesi.
In occasione della guerra in Irak si è evidenziata una
diversa politica estera nei rapporti con gli USA e nei confronti della
cosiddetta guerra preventiva, politica che ha differenziato la “vecchia” europa
dalla “nuova” europa, ma con la creazione della nuova figura del ministro degli
esteri dell’Europa non ci dovrebbero essere più differenziazioni del genere
La futura entrata della Turchia è condizionata
dall’introduzione di principi democratici e di tutela dei diritti umani, ma la
Turchia ha mantenuto nel secondo dopoguerra ottimi rapporti con l’Europa e sta
cercando di adeguare il suo ordinamento giuridico a quanto richiesto dall’UE,
inoltre la sua appartenenza alla NATO sembra essere una garanzia in più. Il
problema di Cipro è stato risolto con un artificio giuridico, del resto ben
gradito dalla Grecia che in tal modo ha due voti…
Riguardo la costituzione europea, frutto del lavoro non di
diplomatici ma di 105 membri dei parlamenti nazionali e rappresentanti di vari
organi istituzionali che hanno operato in modo trasparente e partecipato, si
invita caldamente a prendere visione della seconda parte del testo
costituzionale, parte nella quale sono elencati 54 diritti riconosciuti ai
cittadini europei.
Adesso bisognerà attendere che venga ratificata da tutti i
paesi, ma, comunque, è una grande conquista il fatto che si sia riusciti a
redigerla.
La mancata introduzione delle “radici giudaico cristiane”
nella Costituzione che incontrato grande opposizione da parte di alcuni paesi
quali la Polonia, la Spagna e l’Italia è giustificata dal principio della
laicità dello Stato presente nella maggioranza degli stati dell’UE.
Per quanto riguarda i vari movimenti separatisti presenti in
vari stati (Spagna, Francia, ecc.) l’Unione europea tutela le minoranze linguistiche,
ma interloquisce con gli stati e non con i movimenti, movimenti con i quali,
peraltro, si è aperto un dialogo con organizzazioni della cosiddetta società civile.